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Alice Bachi
CAJKA 7050

CONTEMPORANEI SCENARI
DOMENICA 15 SETTEMBRE ORE 21.30
San Miniato, AUDITORIUM HOTEL SAN MINIATO

Alice Bachi
CAJKA 7050
La prima cosmonauta

 

“I see the horizon. A light blue, a beautiful band. This is the Earth.”
Valentina Tereshkova

Il 16 Giugno 1963 la Russia si aggiudica un altro primato nella corsa alla conquista dello spazio: dopo Yuri Gagarin e la cagnetta Lajka, Valentina Tereshkova è la prima donna ad orbitare intorno alla Terra, per un totale di 70 ore e 50 minuti. Valja, cresciuta in un villaggio sulle rive del Volga, destinata ad un futuro nella fabbrica di fili da cucire, viene selezionata per essere la prima donna a volare verso lo Spazio. Nell’arco di pochi mesi cambia la sua vita, il suo futuro, il suo destino. Il rischio era alto. Entrare a far parte del programma spaziale significa ricevere privilegi e onori. Quello che non veniva “promesso” era il ritorno. Nel 1960 lo Spazio era una scommessa, un territorio sconosciuto e imprevedibile di cui non si aveva alcuna “esperienza”. La missione Vostok 6 fu un successo e la giovane Valentina decollò nell’Olimpo della Russia comunista. Anche lei sfilò nella Piazza Rossa come Gagarin e venne riconosciuta come un modello per le donne sovietiche, una donna simbolo dell’emancipazione femminile, un vanto per l’Unione Sovietica nei confronti dell’Occidente: una lavoratrice, orfana, operaia, paracadutista, politicamente impegnata, una ragazza di 25 anni che si mette al servizio della collettività per il progresso scientifico dell’umanità. 10 anni dopo la caduta del muro, in una Russia profondamente mutata, all’età di 70 anni, Valentina Tereshkova rivela una storia molto diversa: dopo la trentesima orbita la sua navicella, la Vostok 6, iniziò ad allontanarsi dalla Terra e la cosmonauta rischiò di perdersi nello Spazio. L’atterraggio fu del tutto fortuito, un fallimento, un insuccesso. Il Partito pensò bene di tacere, di nascondere tutti gli errori fatti, di girare un altro finale, insabbiando una verità che nessuno avrebbe dovuto conoscere. Per le telecamere e la stampa di tutto il mondo una sorridente Valentina Tereshkova esce fuori dalla sua Vostok 6 saluta il popolo sovietico come la nuova eroina dell’era Kruscev, una promessa di gloria per il futuro della Russia.
CAJKA 7050 è il racconto di una donna forte e singolare, immersa in uno dei più profondi e contraddittori regimi del novecento. La narrazione si evolve come una sequenza cinematografica, dove l’occhio della telecamera spia i personaggi principali della storia, fino a diventare lo sguardo della protagonista stessa. E lo sguardo di Valentina è lo specchio di un’epoca fatta di confini e conflitti sociali, del drammatico esito delle utopiche spinte socialiste, dei desideri e delle contraddizioni che attraversano l’uomo. Una storia che racconta della Rivoluzione di Ottobre, della steppa, della vodka e del sogno racchiuso in ognuno di noi di spingersi oltre i propri limiti.

da un’idea di ALICE BACHI
regia e drammaturgia ALICE BACHI e ALESSANDRO BRUCIONI
scenografia MAICOL BORGHETTI
supporto grafica, fotografia, video STUDIO B19
produzione HANGAR PRODUZIONI
con il sostegno e la collaborazione MO-WAN TEATRO – NUOVO TEATRO DELLE COMMEDIE – STUDIO B19